Non saprei immaginare un inizio week end autunnale migliore!
Non sono mai stata una grande fan dei dolci finché non sono andata via di casa a 18 anni. Da quel momento, l’assenza del profumo di burro che si espandeva su per le scale fino alla mia camera, del suono delle fruste elettriche che montavano a neve gli albumi e la mancanza della torta di noci con panna, di quella di datteri con ganache al cioccolato o della torta di mele polska versja sulla tavola la domenica mattina, mi ha sempre lasciato un piccolo grande vuoto. Nel cuore come nella pancia!
Ecco perché adesso ho deciso di dedicare almeno un giorno della settimana alla preparazione dei biscotti, perfetti per coccolarmi e per coccolare!
Qua preparo dei croccantissimi cantucci che ho imparato a fare in Toscana, nella tenuta di Artimino. Così semplici e dalla riuscita assicurata che non potevo non postarvi la ricetta.
Dotatevi quindi degli ingredienti qui di seguito perché sarà l’unica cosa più difficile della preparazione: il resto è così facile che li potrete fare pure con i bambini o davanti agli amici, a pranzo!
Ingredienti per ca.50 biscotti:
350 g di farina
100 g di farina di mandorle
200 g di mandorle intere leggermente tostate
200 g di zucchero semolato
50 g di burro a temperatura ambiente
5 g di lievito
2 uova
2 tuorli
5 g di lievito in polvere
1 cucchiaio d miele
1 bicchiere di vinsanto
1 bustina di vanillina
la scorza di 1 arancia e di 1 limone
1 tuorlo per spennellare
Preparazione:
Unite tutti gli ingredienti in una ciotola e impastateli a mano. Ottenete una palla che trasferirete su un piano di lavoro leggermente infarinato e dividetela in 4 parti.
Create 4 rotolini che andrete a posizionare sulla teglia rivestita di carta da forno, spennellateli con il tuorlo sbattuto e infornate per 30 minuti a 160 °C.
Trascorso il tempo sfornateli, lasciateli intiepidire su una griglia (circa 10 minuti) e tagliateli trasversalmente dandogli la forma tipica dei cantucci.
Trasferiteli nuovamente in forno per altri 10-15 minuti per bis-cottarli e infine lasciateli raffreddare. Solo allora potrete conservarli in un barattolo di vetro. Possono durare parecchi giorni, ma a casa non deve esserci nessuno! Altrimenti, in 2 gg non ne rimarranno neanche le briciole!
La ricetta dei biscotti inglesi dal fresco sapore caraibico
In tutti questi anni avevo sottovalutato il potere terapeutico dei biscotti: distensivo, soddisfacente e coccoloso. Sì, perché impastare rilassa, il risultato – trovando le ricette giuste- è da podio ed è un coccola, per chi li mangi appena sfornati, per quando li conservi uno a uno dentro ai barattoli di vetro per rimirarli e per chi li riceve, sempre adorante davanti a un qualcosa di sfornato a casa.
Godo di questa fortuna: mi sono fatta una bella nomina negli anni, e a parte qualche impossibile crumble 100% grano saraceno (non ci provate mai, non lega con nulla!) e a qualche gnocco di patate risultato un po’ troppo gnucco, le mie preparazioni piacciono e io mi gongolo nel vedere le facce soddisfatte di chi addenta i risultati delle mie serate nevrotiche e delle mie notti insonni!
La bravura, e non smetterò mai di dirlo, sta tanto nella preparazione quanto nella scelta della ricetta giusta, che deve essere affidabile in tutto: tipi di ingredienti da matchare, profumi da incrociare, dosi da pesare, qualità dei prodotti da utilizzare. Non basta dire “ho della farina”, “ho del burro”, “uova non proprio a sufficienza ma uno in più o in meno cosa vuoi che cambi”… perché cambia tutto!
Per realizzare questi friabilissimi, delicatissimi e straprofumatissimi mi sono attenuta a una ricetta della mia guru da sempre, Martha Stewart, (peraltro anche lei di mamma polacca… magari è di buon auspicio!) e al suo libro dal titolo confortante e immediato “Biscotti“. Il risultato, lo vedrete voi stessi se utilizzerete burro di ottima qualità, sarà meraviglioso! La conferma mi è stata data proprio stamattina da una raffinata pittrice, mamma di una cara amica, che mi ha detto che questi biscotti davano l’idea di essere profumati semplicemente guardandoli. Direi che più soddisfatta di così non potrei essere! Quindi basta perdere tempo e dedicate la vostra domenica pomeriggio a questa preparazione: da oggi avrete anche voi un nuovo modo di profumare casa!
Ingredienti per 30 biscotti più spessi o 60 sottili
170 g di burro del Trentino a temperatura ambiente
120 g di zucchero a velo
la scorza e il succo di 2 lime
1 cucchiaio di essenza di vaniglia (io uso quella americana di Wholefoods)
280 g di farina per torte e frolle Molino Pasini
40 g di maizena
1/4 di cucchiaino di sale kosher
In una ciotola raccogliete il burro e 40 g di zucchero a velo e con le fruste sbatteteli fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungete scorza grattugiata e succo dei lime e l’essenza di vaniglia.
A parte mescolate la farina, la maizena e il sale e unite al composto di burro e lime e amalgamate a bassa velocità.
Dividete l’impasto in due parti uguali e con l’aiuto della carta forno create 2 cilindri dal diametro di ca. 3 cm e riponete in freezer per 1 ora per far compattare l’impasto.
Preriscaldate il forno a 180 °C, private i cilindri della carta forno e tagliateli a rondelline dello spessore di mezzo cm ciascuna. Infornate per 13-15 minuti, quindi sfornateli e lasciateli intiepidire su una griglia. Prima che si freddino ma quando non saranno ancora troppo caldi, spolverizzateli con lo zucchero a velo. Quando saranno completamente freddi potrete conservarli in barattoli di vetro ermetici per un massimo di 2 settimane. Ma tranquilli: impossibile che durino oltre 2 giorni!
Chi non è di Mazara del Vallo non può totalmente cogliere il significato che ha per noi mazaresi il gambero rosso. Non mi riferisco solo alla bontà e all’unicità del prodotto, quanto alla tradizione che si porta dietro. Fatta di ricette, racconti, incontri e “schiticchiate”, momenti di gioia culinaria condivisa.
Io ho vissuto a Mazara fino ai 18 anni e poi sono tornata ogni Natale e ogni agosto. Mangiare il gambero era (ed è) rappresentativo di un momento di festa. Viene apprezzato il suo pregio e celebrato con piatti semplici che ne esaltino il sapore.
Un po’ come succede alla Buba Gump Gamberi di Forrest Gump, c’è un momento, durante queste riunioni tra amici e parenti, in cui il gambero è protagonista assoluto e ti ritrovi a mangiare gamberi marinati, gamberi arrostiti, busiate con sugo gamberi, linguine con le teste dei gamberi, gamberi a forno, spiedini di gamberi, tartare di gambero e così via…
Quindi, per me, preparare una ricetta con il gambero rosso di Mazara, equivale a risentire il sapore di casa in trasferta. Anche perché gli ingredienti richiesti, solitamente, sono davvero basici: aglio, prezzemolo, olio extravergine di oliva e pochissimo tempo di cottura. Qualche goccia di limone del mercato se vuoi fare una marinata fresca e leggera.
Stavolta allora, avendo deciso di fare anche il secondo (ovvero gamberoni al forno) ho pensato di lanciarmi in un primo più articolato rispetto al solito comune sentire mazarese, e ho realizzato un pesto verde fatto in casa che avrebbe avvolto lo spaghettone di Gragnano e accolto come un nido una tartare di gambero rosso. Ecco come l’ho preparato:
Ingredienti per 2 persone:
180 g di spaghettoni di Gragnano
1 mazzo abbondante di basilico fresco (preso al mercato)
50 g di parmigiano reggiano
2 cucchiai di pinoli
1 cucchiaio di mandorle
abbondante olio extravergine di oliva
1 spicchio di aglio
pepe in grani a piacere
un pizzico di sale
10 gamberi rossi di Mazara
Ho lavato e asciugato le foglie di basilico, spuntandole e mettendole dentro al bicchiere del mixer. Ho aggiunto il tocchetto di parmigiano, i pinoli, l’olio abbondante (almeno 1 bicchiere e mezzo), l’aglio, il pepe e un pizzico di sale e ho frullato tutto. Appena il pesto ha raggiunto la sua omogeneità ho aggiunto le mandorle e ho frullato per 3 secondi, al fine di ottenere un composto più croccante.
Mentre gli spaghettoni di Gragnano cuocevano in abbondante olio extravergine di oliva, ho “scapuzzato” (tolto le teste – n.d.r.) il gambero e l’ho tagliato a tocchetti.
Quindi ho scolato la pasta al dente, l’ho condita in una ciotola con il pesto verde, ho creato dei nidi nel piatto e vi ho adagiato la tartare di gambero.
La bontà credo sia apprezzabile anche dalla foto stessa, che ne dite?
Per l’eccellenza della materia prima devo ringraziare http://www.asaroseafood.it senza la quale il piatto non sarebbe riuscito assolutamente allo stesso modo!
Quando avete nostalgia di uno dei posti che vi hanno toccato il cuore, la soluzione migliore è quella di dedicarsi alla preparazione di un piatto che vi riporti immediatamente in quel luogo (almeno finché ripartire non sarà di nuovo semplice come qualche mese fa!).
In questi giorni il ricordo di Israele e della sua cucina è stato pressocché costante e martellante e allora ho pensato di farmi guidare dal ricordo dei sapori per creare un piatto tutto mio ma che rispettasse i canoni della cucina ebraica.
Allora ho messo insieme pomodorini gialli e rossi, cumino, menta, olive, pistacchi e ceci ma sottoforma di pasta e ho impiattato un pranzetto kosher che rispettava tutti i principi imposti nella semplicità di una ricetta 100% vegana.
Ecco come l’ho preparata:
70 g di pasta di farina di ceci
12-15 pomodorini misti gialli e rossi
una decina di pistacchi
mezzo avocado
un ciuffo di menta
mezzo cucchiaino di semi di cumino
5-6 olive nere
un paio di cucchiai di olio extravergine di oliva
Cuocete la pasta di farina di ceci in abbondante acqua bollente salata (ci vorranno circa 5 minuti).
Nel frattempo scavate mezzo avocado con un cucchiaio e raccoglietelo in una ciotola capiente. Schiacciate la polpa con una forchetta e aggiungete l’olio, un pizzico di sale e i semi di cumino.
Tagliate i pomodorini a metà e uniteli alla polpa di avocado. Aggiungete i pistacchi, le olive e la menta spezzettata.
Scolate la pasta, versatela nella ciotola, mescolate per bene e buon appetito!
Non saprei come cominciare se non con un semplicissimo BENTROVATI!
Che giorni difficili che abbiamo trascorso. Abbiamo attraversato una pandemia! Vi rendete conto? E chi se l’aspettava… Non ne siamo ancora usciti del tutto ma oggi iniziamo a riaprirci al mondo! E allora non poteva che essere oggi il giorno migliore per ripartire anche con le novità riguardo FORNELLI A SPILLO e i suoi corsi/eventi di food entertainment!
Ci hanno imposto prima l’isolamento e poi il distanziamento sociale. Limitando ogni contatto umano ci hanno, però, fatto capire quanto esso sia indispensabile nelle nostre vite.
Frequentando gli eventi di SINGLE FOOD e i corsi per ANALFABETI DEL MESTOLO, vi sarete accorti di quanto per me la parte sociale fosse importante quanto quella culinaria, il che è il cuore del mio lavoro di food entertainer. Al momento, però, incontrarci numerosi attorno ai miei fornelli non è possibile, per una questione di sicurezza vostra e mia. Ma ho pensato di ovviare al problema (in attesa che tutto possa riprendere in modo sicuro), in modo -SPERO!- intelligente 🙂
Incontrare gente nuova, per noi single 30-40-50enni era già un problema prima, figurati adesso, lontano dai soliti circuiti lavoro/palestra/locali, costretti allo smartworking senza pausa caffè col collega, con le palestre ancora chiuse che devono capire quante persone poter contenere, con i locali obbligati al distanziamento sociale… insomma, come si farà a conoscere qualcuno di nuovo con il quale intrecciare una simpatica amicizia o addirittura qualcosa di più?
Ecco che arriva SINGLE FOOD su ZOOM!
Da giovedì 28 maggio, alle ore 20, riprenderanno le serate di SINGLE FOOD ma invece che dal vivo, su ZOOM , nell’attesa di tornare a incontrarci dI persona! La formula è sempre la stessa ma stavolta:
5 single uomini condivideranno lo schermo con 5 single donne. Al momento della vostra iscrizione alla serata vi invierò un simpatico questionario per capire età, interessi, desideri, curiosità che vi riguardano e riuscire così a distribuirvi in maniera più omogenea negli appuntamenti. In pratica, eviterò clamorose differenze di età (lui 32 lei 50) per agevolarvi nelle conversazioni (seppur io sia una che non crede nella differenza d’età) e per rendere più semplice il primo approccio.
Cucineremo insieme! Ma al momento ognuno dalla propria cucina. Il giorno prima vi darò tutte le indicazioni in merito alle 2 ricette che andremo a preparare insieme -ingredienti e tipo di pentole e utensili necessari- in modo da essere pronti al momento dell’appuntamento. Le ricette saranno semplici ma sempre con un tocco di estrosità che è il marchio del mio modo di intendere la cucina!
Durante il corso/evento potrete chiedermi qualunque cosa, vi potrete scambiare dubbi, aiuti e indicazioni. Io vi spiegherò passo passo la ricetta come si fa in un vero corso di cucina e voi potrete seguirmi nell’esecuzione tra un bicchiere di vino e una chiacchiera con quella biondina proprio carina che sta avendo qualche difficoltà con il trito di cipolla 🙂
In questo modo avrete:
conosciuto 10 persone nuove (mi ci metto anche io nel conto!)
imparato a cucinare 2 ricette nuove!
trovato la cena pronta! (ed eventualmente il pranzo!)
evitato guanti e mascherine!
evitato traffico e parcheggio
fatto una nuova esperienza che vi porterà, almeno virtualmente, fuori casa ma in totale sicurezza!
Allo stesso modo si svolgeranno i corsi per ANALFABETI DEL MESTOLO e per ITALIAN FOOD. Ma per questi rimando ai prossimi giorni! Mica vi posso svelare tutto adesso!
SINGLE FOOD su ZOOM avrà un costo di 15 euro a persona e durerà circa 2 ore (ma capiremo meglio nel corso del primo evento… certo non vi mando via dalla chat! 🙂 Per le iscrizioni mandatemi una mail a info@fornelliaspillo.it e vi invierò QUESTIONARIO e DETTAGLI del pagamento. Oppure, mandatemi un whatsup al 3425132046
Fatemi sapere che ne pensate: ci tengo davvero! e poi… VI ASPETTO!!!
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