Correva il mese di ottobre dell’anno 2015 (in realtà parliamo di soli 3 mesi fa!) quando Fornelli a spillo lanciava le prime serate in cucina a tema Sexy Food e Italian Food. Qualcuno era titubante, in tanti incuriositi, un bel po’ speranzosi. Fra tutti, però, a crederci prima di chiunque altro, forse di me stessa compresa, sono stati i fratelli Fina, Marco e Federica in primis.
Avevo avuto il piacere di bere il loro vino durante i miei vari ritorni in terra sicula, e ogni volta era una nuova scoperta: una volta accompagnavo i gamberoni rossi di Mazara con un paio di bicchieri di Kebrilla, una volta inauguravo l’aperitivo con mandorle tostate e ricchi sorsi di fresco e profumato Kikè, altre ancora mi fermavo a godere del tramonto arancione brillante delle saline di Marsala con una bottiglia di Taif appena stappato a farmi silenziosa compagnia lì sul tavolino fronte mare. Le Cantine Fina, insomma, iniziavano a insaporire i miei ricordi più belli con un piacere enoico che sentivo tutto mio.
Da lì al volerli al mio fianco nell’avventura di Fornelli a spillo il passo è stato breve.
Da qui ad averli al mio fianco nell’avventura di Fornelli a spillo sono bastate un paio di mail, 3-4 messaggi, un indirizzo.
Il resto, sono solo elogi di chi gusta i vini delle Cantine Fina e ne rimane stregato.
E miei sorrisi, grandi, enormi, con un cuore pieno di gratitudine per chi ha creduto ciecamente in quest’idea, continuando a farlo, spendendo il proprio nome per un progetto che si pone grandissimi obiettivi, ma uno su tutti: cucire nuovi legami tra un bicchiere di vino, un sorriso e una mezzamanica al pesto (trapanese!)
Grazie Famiglia Fina!
p.s.: in foto io e il mio amato Caro Maestro. Amore a primo sorso!
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