Chi non è di Mazara del Vallo non può totalmente cogliere il significato che ha per noi mazaresi il gambero rosso. Non mi riferisco solo alla bontà e all’unicità del prodotto, quanto alla tradizione che si porta dietro. Fatta di ricette, racconti, incontri e “schiticchiate”, momenti di gioia culinaria condivisa.
Io ho vissuto a Mazara fino ai 18 anni e poi sono tornata ogni Natale e ogni agosto. Mangiare il gambero era (ed è) rappresentativo di un momento di festa. Viene apprezzato il suo pregio e celebrato con piatti semplici che ne esaltino il sapore.
Un po’ come succede alla Buba Gump Gamberi di Forrest Gump, c’è un momento, durante queste riunioni tra amici e parenti, in cui il gambero è protagonista assoluto e ti ritrovi a mangiare gamberi marinati, gamberi arrostiti, busiate con sugo gamberi, linguine con le teste dei gamberi, gamberi a forno, spiedini di gamberi, tartare di gambero e così via…
Quindi, per me, preparare una ricetta con il gambero rosso di Mazara, equivale a risentire il sapore di casa in trasferta. Anche perché gli ingredienti richiesti, solitamente, sono davvero basici: aglio, prezzemolo, olio extravergine di oliva e pochissimo tempo di cottura. Qualche goccia di limone del mercato se vuoi fare una marinata fresca e leggera.
Stavolta allora, avendo deciso di fare anche il secondo (ovvero gamberoni al forno) ho pensato di lanciarmi in un primo più articolato rispetto al solito comune sentire mazarese, e ho realizzato un pesto verde fatto in casa che avrebbe avvolto lo spaghettone di Gragnano e accolto come un nido una tartare di gambero rosso. Ecco come l’ho preparato:
Ingredienti per 2 persone:
180 g di spaghettoni di Gragnano
1 mazzo abbondante di basilico fresco (preso al mercato)
50 g di parmigiano reggiano
2 cucchiai di pinoli
1 cucchiaio di mandorle
abbondante olio extravergine di oliva
1 spicchio di aglio
pepe in grani a piacere
un pizzico di sale
10 gamberi rossi di Mazara
Ho lavato e asciugato le foglie di basilico, spuntandole e mettendole dentro al bicchiere del mixer. Ho aggiunto il tocchetto di parmigiano, i pinoli, l’olio abbondante (almeno 1 bicchiere e mezzo), l’aglio, il pepe e un pizzico di sale e ho frullato tutto. Appena il pesto ha raggiunto la sua omogeneità ho aggiunto le mandorle e ho frullato per 3 secondi, al fine di ottenere un composto più croccante.
Mentre gli spaghettoni di Gragnano cuocevano in abbondante olio extravergine di oliva, ho “scapuzzato” (tolto le teste – n.d.r.) il gambero e l’ho tagliato a tocchetti.
Quindi ho scolato la pasta al dente, l’ho condita in una ciotola con il pesto verde, ho creato dei nidi nel piatto e vi ho adagiato la tartare di gambero.
La bontà credo sia apprezzabile anche dalla foto stessa, che ne dite?
Per l’eccellenza della materia prima devo ringraziare http://www.asaroseafood.it senza la quale il piatto non sarebbe riuscito assolutamente allo stesso modo!